(Chieti, 26 luglio 2010) Come già espresso di persona a molti dei nostri pazienti venuti a visita, riteniamo che sia ancora da dimostrare la teoria del Prof Zamboni. Segnaliamo che, per quanto espresso da autorevoli esperti del panel individuato da AISM, l’appaprecchiatura Esaote non pare rappresentare il miglior strumento diagnostico, se non nelle mani di persone che si improvvisino come sonologi, essendo tuttavia sprovvisti della necessaria esperienza e cultura sull’anatomo-fisiologia del sistema venoso. Segnaliamo inoltre che gli stessi esperti hanno potuto rilevare, nella teoria del prof Zamboni alcune imprecisioni. Teniamo anche a sottolineare come purtroppo nessuno dei seguaci del Prof Zamboni sia stato in grado di fornire una casistica ben documentata sull’efficacia del trattamento di “liberazione”. Come promesso a tutti, faremo sì di aderire allo studio in via di definizione promosso da AISM e di cui fa parte il prof Zamboni volto a chiarire in modo oggettivo e scientifico la valenza della teoria. Ricordiamo a tutti infine, che lo stenting è stato dichiarato al momento pericoloso e da non eseguire a livello venoso, mentre nel caso dell’angioplastica esiste un’elevata frequenza di recidiva, che richiede interventi multipli. Ogni paziente è, ovviamente, libero di scegliere la strategia terapeutica che preferisce seguire. Noi, come sempre, ci limitiamo ad esprimere un’opinione personale, corroborata dallo studio della letteratura e dalla partecipazione a Congressi (AAN, Toronto 2010, Riunione AISM, Roma 2010) cui ha partecipato, tenendo relazioni, il Prof Zamboni. Ci auguriamo che nessuno voglia rinunciare a terapie efficaci per una non documentata come tale. Ci auguriamo anche che non si faccia uso strumentale di comunicazioni personali, che, riportate parzialmente fuori contesto, possono generare sentimenti negativi ed immotivati. Il non aver ricevuto se non pochissime mail con richieste di chiarimento da parte dei nostri pazienti, nonostante l’incitazione a farlo, ci tranquillizza sul fatto che la comunicazione diretta sia stata, nella maggior parte dei casi, efficace. In bocca al lupo al “popolo della CCSVI”, che ci auguriamo trovi altrove il faro di cui necessita. Continueremo serenamente il nostro lavoro dedicandoci a chi lo apprezza. Prof.ssa Alessandra Lugaresi a nome di tutto la staff medico del Centro Sclerosi multipla di Chieti