14.11.2012

 L'Equipe Medica del Centro SM di Chieti organizza, nel pomeriggio di sabato 24 Novembre dalle ore 14,30 presso il Palacongressi di Montesilvano in via Aldo Moro(edificio tra Porto Allegro e i grandi alberghi), un incontro con i pazienti dal titolo "AGGIORNAMENTI SULLA SCLEROSI MULTIPLA: INCONTRO DINAMICO CON I PAZIENTI". Durante l'incontro gli argomenti trattati riguarderanno essenzialmente le attuali terapie, le più comuni problematiche, le nuove prospettive terapeutiche e l'aggiornamento sulla Insufficienza Venosa Cerebro-Spinale Cronica -CCSVI. Ma il vero cuore dell'incontro sarà "la parola ai pazienti", ovvero il momento di confronto e dialogo con l' Equipe medica che si renderà disponibile a rispondere ad ogni tipo di richiesta, domanda, chiarimento da parte del pubblico.All'incontro sarà presente l'intera Equipe medica del Centro SM di Chieti, presenziato dalla Professoressa Lugaresi, Responsabile del Centro, e il dott. Sandro Sanguigni, responsabile del Centro di Neurosonologia dell'ospedale di San Benedetto del Tronto, quest'ultimo disponibile per delucidazioni in merito alla CCSVI.
L'incontro si concluderà intorno alle ore 18 con un aperitivo di saluto.

nov 2012 - Protocollo BRAVE DREAMS: Il Centro Sm di Chieti non parteciperà, a causa di motivi logistici ed organizzativi, al Protocollo Brave Dreams, lo studio clinico per la valutazione e l'efficacia dell'intervento di disostruzione delle vene extracraniche in pazienti affetti da SM e diagnosi di Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale (CCSVI).

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VACCINAZIONI

Modifiche di rimborsabilità dei farmaci Sulla G.U. del 5 agosto 2008

I pazienti con SM non hanno rischio aumentato di contrarre l'influenza stagionale e quella suina (H1N1).

Nel Cordone Ombellicale un tesoro da conservare

Al momento della nascita il cordone ombelicale viene reciso e buttato via: troppe persone non sanno che conservarlo servirebbe a salvare delle vite umane.

studio MESEMS -- Il Centro SM di Chieti collabora con il Centro di Genova, presso il quale è satto avviato lo studio MESEMS, per il trapianto di cellule staminali mesenchimali. I pazienti interessati possono contattare il Centro per verificare la reclutabilità.

CRITERI DI INCLUSIONE

1.     Sclerosi Multipla con decorso RR (recidivante remittente)e assenza di risposta ad una o più terapie approvate (Interferone-Beta, Glatiramer Acetato, Natalizumab, Mitoxantrone, Fingolimod)

2.     Sclerosi Multipla con decorso SP (secondariamente progressiva), assenza di risposta ad una o più terapie approvate (Interferone-Beta, Glatiramer Acetato, Natalizumab, Mitoxantrone, Fingolimod) e con progressione negli ultimi 12 mesi

3.     Sclerosi Multipla con decorso PP (primariamente progressiva) con progressione di punteggio EDSS o attività di Risonanza negli ultimi 12 mesi

4.     Età compresa tra 18 e 55 anni

5.     Durata di malattia da 2 a 10 anni

6.     Punteggio EDSS da 3.0 a 6.5

 CRITERI DI ESCLUSIONE

1.     Sclerosi Multipla RR che non soddisfa i criteri di inclusione

2.     Sclerosi Multipla SP che non soddisfa i criteri di inclusione

3.     Sclerosi Multipla PP che non soddisfa i criteri di inclusione

4.     Qualsiasi infezione attiva o cronica tra cui HIV ed Epatite B e/o C

5.     Trattamento con terapia immunosoppressiva (anche Natalizumab e Fingolimod) entro i 3 mesi precedenti la randomizzazione

6.     Trattamento con Interferone Beta e Glatiramer Acetato entro i 30 giorni precedenti la randomizzazione

7.     Trattamento con corticosteroidi entro i 30 giorni precedenti la randomizzazione

8.     Ricaduta clinica avvenuta nei 60 giorni precedenti la randomizzazione

9.     Storie precedenti di tumori

10.  Storie precedenti di mielodisplasia o precedente malattia ematologica

11.  Gravidanza o rischio di gravidanza

12.  Insufficienza renale o altre controindicazioni alla RM

13.  Incapacità di dare il consenso informato scritto. 

 

Cosa facciamo › POTENZIALI EVOCATI

Cosa sono i potenziali evocati?

 I Potenziali Evocati rappresentano una metodica neurofisiologica che studia la conduzione lungo le vie nervose: comprendono diversi test che permettono di evidenziare le risposte elettriche generate in strutture nervose specifiche dopo che sono state attivate da stimoli nervosi periferici.
Si applica uno stimolo visivo, acustico, tattile e si valuta la velocità con cui esso viene condotto lungo le vie nervose centrali disponendo i piccoli elettrodi sulla testa. Questi esami non sono invasivi o dolorosi e quindi non richiedono una degenza in ospedale.

A cosa  servono?
Il loro ruolo nella risiede nella capacità di evidenziare lesioni neurologiche apparentemente non dimostrabili all’esame clinico.
Essi sono importanti nel dimostrare il rallentamento della conduzione degli impulsi legato alla perdita della mielina: il parametetro di maggiore significato clinico è la latenza della risposta evocata.
I potenziali più comunemente usati nella SM sono quelli visivi, ma sono utili anche quelle uditivi, acustici e motori.

Dove vengono eseguiti?
Presso il nostro centro è possibile eseguire i potenziali evocati visivi, uditivi e somatosensoriali, mentre quelli motori è possibile eseguirli in altri ospedali limitrofi della Regione.

Potenziali evocati visivi (PEV)
Servono ad identificare lesioni del nervo ottico che possono causare un rallentamento o un blocco della trasmissione dell’impulso.
Si posizionano sul capo elettrodi in punti precisi della testa che registrano l’attività elettrica cerebrale. Verrà richiesto  al paziente di osservare su uno schermo, prima con un occhio poi con l’altro, un video raffigurante una scacchiera i cui quadrati cambiano alternativamente colore dal bianco al nero.Durante l’esame si dovrà fissare con attenzione un punto al centro dello schermo. L’esame dura circa 30 minuti e  si dovranno portare gli occhiali se se ne fa uso. 
La risposta normale registrata in regione medio occipitale è una deflessione positiva che si verifica circa 100 millisecondi dopo lo stimolo definita P100.

I PEV sono importanti per diagnosticare un quadro di Neurite Ottica, manifestazione caratteristica dei pazienti con SM, inoltre possono essere alterati in pazienti senza storia di Neurite Ottica dimostrando quindi un coinvolgimento subclinico del nervo.

Potenziali evocati acustici (BAEPs)
Normalmente risultano alterati in pazienti con lesioni che interessano il nervo acustico e le vie uditive del troncoencefalo.
Misurano l’arrivo alle aree del tronco encefalico, deputate alla trasmissione ed elaborazione,degli stimoli acustici che provengono dall’orecchio.
Gli elettrodi vengono posizionati sullo scalpo e sui lobi auricolari: il paziente ascolterà tramite una cuffia separatamente prima in un orecchio poi nell’altro dei suoni (click) che si ripetono ad una frequenza fissa. L’esame dura circa 30-45 minuti.
Attraverso tale esame si possono rilevare al vertice cinque principali forme di onda numerate da I a V: il dato più importante è un’aumentata latenza interpicco III-V espressione di ritardo di conduzione nel tronco dell’encefalo. I BAEPs tendono ad avere minore importanza rispetto ai PEV in quanto generalmente lesioni del tronco encefalico sono visibili con la Risonanza Magnetica.

I Potenziali evocati somatosensoriali (PESS)
Esaminano l'integrità delle vie di conduzione nervosa periferiche e centrali ( queste ultime interessate dalla SM, sia a livello del midollo spinale sia a livello dell’encefalo).
Corrispondono alla registrazione degli stimoli elettrici che dal nervo mediano del braccio o dal nervo tibiale della gamba arrivano attraverso le vie di conduzione nervosa che trasportano gli stimoli della sensibilità (tatto, caldo, freddo, dolore, senso di posizione) alle specifiche aree del cervello che li elaborano (area parietale controlaterale all’arto stimolato).
Sono posizionati elettrodi in punti precisi della testa. Con delle piccole scosse elettriche vengono stimolati il nervo mediano del braccio ed il nervo tibiale della gamba per ciascun lato. L’esame dura circa 50-60 minuti.
Circa l’80% dei pazienti con SM presenta dei PESS alterati anche quando clinicamente vi è assenza di deficit sensoriali.

I Potenziali evocati motori (PEM)
Misurano la risposta del muscolo ad uno stimolo che può essere applicato o alla corteccia motoria del lobo frontale controlaterale (stimolazione centrale) o del midollo spinale a livello cervicale e lombare ( stimolazione periferica).
La corteccia cerebrale può essere stimolata attraverso la teca cranica con uno stimolo elettrico di alto voltaggio o con stimolazione magnetica. Quest’ultima è meglio sopportata dal paziente in quanto non dolorosa. La risposta può essere registrata sia con elettrodi di superficie che ad ago da qualsiasi muscolo, anche se più frequentemente sono utilizzati i muscoli dell’eminenza tenar per l’arto superiore ed il muscolo tibiale anteriore per l’arto inferiore.
Il parametro di maggior interesse clinico è il tempo di latenza centrale.


A cura del dr. Valerio Maruotti.